mercoledì 24 settembre 2014

settembre ci porterà via con sé (?)

Irrequietezza.
Come cartucce sul tamburo della vita i giorni esplodono con fragore consumandosi nell'istante stesso in cui vengono deflagrati, senza mai colpire il proprio bersaglio,
susseguendosi in un'eterno duello tra ciò che vorremmo e quel che il destino pone sulla strada che percorriamo per scelta o costrizione.
Come piccoli insetti nascosti negli angoli più reconditi della casa percepire la presenza degli altri senza mai avere il coraggio di uscire dal proprio nascondiglio per vedere ciò che, incessantemente, giunge come eco lontano delle vite che sfiorano la tua senza mai agguantarla, abbracciarla o anche soltanto cambiarne il corso, per la paura di esserne fatalmente schiacciati.
Respirare l'aria viziata di una stanza chiusa da tempo, osservare da dietro spesse sbarre di metallo gravide di polvere il sole appena nato sognando di potersi scaldare alla sua luce, di spezzare le catene che legano la propria anima al freddo muro della prigione nella quale si ha scelto di essere rinchiusi dalle proprie paure, dalla propria viltà, dal timore di affrontare un nemico ritenuto imbattibile.
Aspettare, resistere, sopravvivere.
Qualcuno dovrà pur trovare la chiave, prima o poi.